Quando il cognome conta di più del talento, quando l'appartenenza politica (e non occorrono tessere di partito per "appartenere") conta di più del curriculum, quando frequentare certi ambienti conta più dell'esperienza.
Alzi la mano chi non sorride amaramente quando qualcuno promette meritocrazia.
Alzi la mano chi non sorride amaramente quando qualcuno promette meritocrazia.
Libera Uscita ha incontrato alcuni personaggi che ci hanno parlato di merito premiato.
Tullio Solenghi :
Tullio Solenghi, attore. «Il valore della
meritocrazia in un paese come il nostro è quasi sempre mortificato da
componenti che con essa non c’entrano assolutamente nulla. Abbiamo coniato
opportune espressioni per definirle: “Avere un santo in paradiso”. O più concretamente: “Essere
ammanigliati”.
Insomma la solita
raccomandazione che quasi sempre privilegia chi non ha i requisiti o il
talento per assumere un incarico, occupare un posto, una poltrona, a discapito
di chi invece li possiede, ma ahime’ possiede “solo”
quelli...
Il mio settore, quello
dello spettacolo non fa eccezione, anche se qui la raccomandazione cede più frequentemente il posto all’appartenenza, di vario tipo, politica,
religiosa, sessuale, in generale lobbystica... Altro
fattore importante, sempre alieno dal criterio meritocratico, è l’essere
“figlio di ...”.
Quante porte si
schiudono magicamente al sentir pronunciare un cognome famoso... Insomma
un quadro davvero disperante che riflette il malcostume italiano più
frequente ed abusato. Sia chiaro, esistono delle eccezioni, e di queste posso
dire di far parte, senza alcuna presunzione. Non ho ereditato un cognome famoso,
non ho mai sbandierato alcuna appartenenza politica, non ho mai fatto parte di
nessuna lobby.
Devo dire che il
teatro, ambiente nel quale mi sono formato, è forse uno degli ambienti in
cui se non hai i numeri è quasi impossibile ingannare il pubblico, e
questo mi ha insegnato negli anni, prima da solo e poi con il Trio (Marchesini ,
Lopez , Solenghi , ndr), a farmi strada solo col talento, la professionalità e la
tenacia.
Se oggi sono arrivato dove sono arrivato lo devo unicamente a me stesso e alle mie forze. E questa è una soddisfazione impagabile, un orgoglio senza il quale non mi sentirei in pace con me stesso».
Se oggi sono arrivato dove sono arrivato lo devo unicamente a me stesso e alle mie forze. E questa è una soddisfazione impagabile, un orgoglio senza il quale non mi sentirei in pace con me stesso».
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