martedì 28 ottobre 2014

Conigli in fuga


Sonni  irrequieti, quelli degli amministratori pubblici. Il caso “conigli al cimitero” non è ancora chiuso…  Parliamo della città di Trento, dove da tempo il Comune fa i conti con un'invasione di roditori: animali selvatici che, non soddisfatti dell'ambiente  lungo le rive dell'Adige, hanno cercato asilo allo stadio Briamasco e poi al campo santo. 

Là però non sono graditi, tanto che il sindaco ha assoldato i volontari della LAV per catturare le bestiole. Operazione non facile...

LIBERA USCITA, dopo aver raccolto e condiviso la testimonianza di un rappresentante della colonia selvatica (http://liberauscita2014.blogspot.it/2014/10/conigli-al-cimitero-parlano-i.html), è in grado di mostrarvi IN ESCLUSIVA la foto della fuga dell'allegra comitiva.

Conigli motorizzati in fuga  (continua...)

       

                                  

mercoledì 22 ottobre 2014

Conigli al cimitero. Parlano i protagonisti

Accade a Trento, nel profondo nord italiano. Da qualche tempo il sonno degli amministratori pubblici è disturbato dal regno animale.


Rapporto curioso, quello fra trentini e fauna selvatica. Dopo la difficile relazione con l'orsa Daniza, a cui si è posta fine con un narcotico http://liberauscita2014.blogspot.it/2014/08/orsa-se-ne-voglio-sbarazzare.htmlora a tormentare le notti degli abitanti del capoluogo è una numerosa comunità di conigli selvatici che ha colonizzato il camposanto.
È stata mobilitata anche la LAV: i volontari sono stati chiamati per catturare i coniglietti e liberarli lungo il fiume. È il cane (pardon, il coniglio) che si morde la coda, visto che non parliamo di animali stanziali...


Tutto questo accade perché un comitato cittadino, nato nelle ultime settimane, accusa il sindaco di non aver gestito la situazione in tempi e modi adeguati.


LIBERA USCITA ha incontrato il rappresentante della colonia selvatica, per dare la possibilità di replica alle bestiole.
"È vero – racconta il rappresentante del collettivo dei conigli - ci eravamo trasferiti al cimitero di via Giusti. Non è stato facile decidere di trasferirci, dopo tanti anni trascorsi sulle rive dell Adige

Ma la situazione era diventata insostenibile. Per troppo tempo, lungo il fiume, abbiamo assistito a quotidiani ingorghi del traffico: un caos creato dall'assalto di nuovi residenti al quartiere "le Albere" http://lealbere.it/.


Una vera e propria invasione, quella che ha visto prendere di mira i nuovissimi appartamenti del quartiere, progettato dall'architetto Renzo Piano: locali venduti ed occupati in tempi record.

Un vero dramma per noi, costretti alla fuga a causa di questa ondata barbarica di nuovi residenti. All'inizio avevamo cercato rifugio allo stadio Briamasco, ma la zona pareva non essere un rifugio tranquillo. 

Ci piaceva il camposanto. Là non si lamenta nessuno... ma, a quanto pare, nemmeno al cimitero siamo graditi". (continua...)



sabato 11 ottobre 2014

Dopo la morte diventeremo alberi

Basta cimiteri tradizionali. Stop alle tradizionali urne con le ceneri del caro estinto. E basta anche alla dispersione american style delle stesse. Da oggi, dopo la morte, c'è un'alternativa: trasformarsi in un albero

Si parla di un’urna che permette di ritornare alla vita dopo la morte, ma sotto forma di pianta. L'idea è del designer Martin Azua.


L'Urna Bios è «realizzata in noce di cocco, torba compattata e cellulosa (materiali biodegradabili), che trasformerà le ceneri del defunto in un albero dopo la morte; dentro l’urna c’è un seme di pino, che può essere sostituito da qualsiasi altra sementa o pianta, che crescerà per ricordare la persona amata in un modo unico». 


Nella Favola d'Amore di Hermann Hesse «il giovane Piktor decide di assaporare la felicità trasformandosi in un albero. Non sapremo mai se l’Urna di Azua garantirà felicità eterna ma sicuramente renderà i cimiteri luoghi più poetici».

La cosa interessante è che si potrà pure scegliere a quale albero dare vita dopo la morte: un pino, un olmo, un olivo... E magari qualcuno può pensare ad una pianta di cannabis, con una targa: "Stupefacente, come è stato in vita".


Gli effetti collaterali della dispersione sono sintetizzate in questo video tratto da Il grande Lebowski, film del 1988 diretto dai fratelli Coen. Insomma... meglio l'urna bio!




giovedì 9 ottobre 2014

La risposta dei soldatini: lo yoga

"Fate l'amore, non fate la guerra
Oppure praticate lo yoga"

È questa la proposta di Dan Abramsonche nella sua casa di San Francisco ha dato concretezza al suo messaggio di pace, creando soldatini che, invece di imbracciare il mitra e lanciare bombe a mano, si dedicano allo yoga. 

Esercizio e spiritualità, mentre cartucce e cartuccere restano nel cassetto.
Ha dato forma e sostanza ai suoi "soldatini zenper poi infilare il tutto in una busta e inviarla ad Alessandro Fullonigiornalista del Corriere della Serache vive e lavora in Italia. 


In un mondo infuocato 
da nuovi conflitti,  
LIBERA USCITA 
ha apprezzato l'idea.