Insegnante indesiderata (perché lesbica) e quindi allontanata da una scuola cattolica (l'Istituto Sacro Cuore di Trento). Su questo caso dell'estate 2014 se ne sono dette, scritte e lette tante. Posizioni diverse, letture personali, opinioni a confronto nei "palazzi della politica", negli uffici, sulla carta stampata e nei bar di periferia. Ognuno con la propria verità.
Anche LIBERA USCITA ha dedicato dello spazio: il commento di Elena Lazzari (Arci Lesbica Trentino). Abbiamo letto, detto e scritto. Abbiamo anche ascoltato. Tra i tanti interventi vi proponiamo, per gentile concessione dell'autore, l'intervento di Piergiorgio Cattani.
"Vent’anni fa ero studente in uno di questi Istituti parificati. Forse oggi le cose sono completamente cambiate, ma “ai miei tempi” si è vissuto il traumatico passaggio da un corpo insegnante costituito in prevalenza da religiosi (suore e preti) ad uno quasi del tutto laico. Ciò ha comportato un notevolissimo calo di qualità dei docenti e il grave problema della gestione finanziaria. La qualità è diminuita perché l’obiettivo della scuola non era investire sul livello dell’insegnamento e neppure garantire la coerenza con la presunta impostazione di fondo. No, la questione era quella di far quadrare i bilanci. Con una battuta si potrebbe dire che più dei “valori”, contava la “borsa valori” cioè l’effettiva tenuta economica della scuola. Così i docenti venivano sottopagati, i contratti erano ballerini, i dirigenti credevano di poter fare il bello e il cattivo tempo, il turn over era una costante. Insomma questi istituti diventavano un refugium peccatorum per docenti precari e disperati al loro primo impiego".
(...)
In merito gli opinionisti si sono già azzuffati abbastanza. Andando sul terreno dell’ispirazione cristiana dell’istituto e dei comportamenti della preside, siamo certi che suor Eugenia abbia agito con sincerità e abbia voluto garantire “agli studenti e alle loro famiglie” la qualità dell’ “impostazione culturale e valoriale” della scuola. Domandiamoci allora qual è questa impostazione. Quella che non distingue l’omosessualità dalla pedofilia? Quella che non riesce a discernere le qualità professionali dai comportamenti privati? Quella per cui va bene un uomo con dieci amanti (donne ovviamente) e dai facili costumi sessuali, mentre è scandalosa una donna che (forse) convive con una compagna?"
Qui uno stralcio. Più sotto la versione integrale pubblicata su Trentino e piergiorgiocattani.it
"Vent’anni fa ero studente in uno di questi Istituti parificati. Forse oggi le cose sono completamente cambiate, ma “ai miei tempi” si è vissuto il traumatico passaggio da un corpo insegnante costituito in prevalenza da religiosi (suore e preti) ad uno quasi del tutto laico. Ciò ha comportato un notevolissimo calo di qualità dei docenti e il grave problema della gestione finanziaria. La qualità è diminuita perché l’obiettivo della scuola non era investire sul livello dell’insegnamento e neppure garantire la coerenza con la presunta impostazione di fondo. No, la questione era quella di far quadrare i bilanci. Con una battuta si potrebbe dire che più dei “valori”, contava la “borsa valori” cioè l’effettiva tenuta economica della scuola. Così i docenti venivano sottopagati, i contratti erano ballerini, i dirigenti credevano di poter fare il bello e il cattivo tempo, il turn over era una costante. Insomma questi istituti diventavano un refugium peccatorum per docenti precari e disperati al loro primo impiego".
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In merito gli opinionisti si sono già azzuffati abbastanza. Andando sul terreno dell’ispirazione cristiana dell’istituto e dei comportamenti della preside, siamo certi che suor Eugenia abbia agito con sincerità e abbia voluto garantire “agli studenti e alle loro famiglie” la qualità dell’ “impostazione culturale e valoriale” della scuola. Domandiamoci allora qual è questa impostazione. Quella che non distingue l’omosessualità dalla pedofilia? Quella che non riesce a discernere le qualità professionali dai comportamenti privati? Quella per cui va bene un uomo con dieci amanti (donne ovviamente) e dai facili costumi sessuali, mentre è scandalosa una donna che (forse) convive con una compagna?"
Riportiamo qui sotto anche le parole di Elena Lazzari per LIBERA USCITA