martedì 30 settembre 2014

Leonardo Di Caprio all'Onu: "Salvateci"


In Italia alcuni esponenti del mondo dell'arte, della musica e dello spettacolo, si abbeverano alla fonte delle sponsorizzazioni ENI: quell'ENI che negli anni 1962-1967 vide alla presidenza Marcello Boldrini, già presidente Agip e vice di Enrico Mattei, del quale Laura Boldrini - ex portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), attuale presidente/a della Camera dei Deputati - sarebbe nipote (http://www.ilgiornale.it/news/interni/rifugiata-boldrini-eterna-militante-rossa-dallonu-camera-896936.html), quell'ENI oggi contestata per una politica aziendale poco attenta al rispetto dell'ambiente.


Negli scorsi giorni, dall'altra parte del pianeta, l'attore Leonardo DiCaprio è intervenuto all'Onu. "Io per  vivere fingo, ma voi no", ha dichiarato. LIBERA USCITA propone il suo discorso. Prendetevi qualche minuto per guardare il video (in lingua originale) o per leggere (qui sotto) la traduzione del testo: "Fate il vostro dovere e fatelo con onestà".  


Grazie, Signor Segretario Generale. Eccellenze vostre, signore e signori, e ospiti illustri. 
Sono onorato di essere qui oggi, mi rivolgo a voi non da esperto, ma come un cittadino portatore di interesse, una delle 400.000 persone che hanno marciato per le strade di New York domenica, e miliardi di altri in tutto il mondo che vogliono risolvere la crisi climatica.
Come attore fingo per vivere. Gioco ad essere personaggi fittizi. Spesso a risolvere problemi fittizi.
Credo che l'umanità abbia trattato i cambiamenti climatici nello stesso modo: come se fosse una finzione, come se succedesse a qualche altro pianeta, come se fingendo che cambiamenti climatici non fossero veri, in qualche modo se ne potessero vadano.

Sappiamo che non è così. Ogni settimana, vediamo nuovi e innegabili eventi nel clima: la prova che i cambiamenti climatici accelerano, è qui, ora.

Sappiamo che le siccità si stanno intensificando, che i nostri oceani si stanno riscaldando e acidificandosi, con colonne di metano che salgono da sotto il fondo dell'oceano. Stiamo assistendo ad eventi meteorologici estremi, temperature elevate, le calotte dell'Antartide e della Groenlandia si sciolgono a ritmi senza precedenti, con decenni di anticipo rispetto alle previsioni scientifiche.


Niente di tutto questo è retorica, niente è isteria. Sono fatti. La comunità scientifica lo sa, l'industria e i governi lo sanno, anche il corpo miliare degli Stati Uniti lo sa. Il capo del Comando della Marina del Pacifico degli Stati Uniti, l'ammiraglio Samuel Locklear, ha recentemente affermato che i cambiamenti climatici sono la nostra unica, principale minaccia per la sicurezza.
Cari amici, questo gruppo - forse più di ogni altro incontro nella storia umana - deve ora affrontare un compito difficile. Si può fare la storia qui...

Occorre essere chiari: qui non si tratta solo di dire alla gente di cambiare le lampadine o comprare una macchina ibrida. Questo disastro è cresciuto oltre le scelte che ciascun individuo possa fare. Si tratta delle nostre industrie e dei governi di tutto il mondo che devono prendere azioni decisive, su larga scala.

Io non sono uno scienziato, ma non ho bisogno di esserlo. Perché la comunità scientifica mondiale ha parlato e ci ha dato la prognosi: se non agiamo insieme, moriremo. Adesso è il nostro momento di agire.

Abbiamo bisogno di mettere un costo sulle emissioni di carbone, ed eliminare i sussidi governativi per il carbone, il gas, e le compagnie petrolifere. Dobbiamo porre fine alla corsa libera di inquinatori e industriali che hanno potuto fare di tutto in nome di una libera economia di mercato. Non meritano i nostri soldi delle tasse, meritano la nostra vigilanza. Perchè l'economia stessa morirà se muore il nostro eco-sistema.

La buona notizia sta nel fatto che l'energia rinnovabile non solo è una politica economica realizzabile ma buona. Le nuove ricerche mostrano che nel 2050 l'energia pulita e rinnovabile potrebbe fornire il 100% del fabbisogno energetico del mondo, con tecnologie esistenti,  creando milioni di posti di lavoro. 
Questo non è un dibattito di parte, è un dibattito umano. L'aria pulita, l'acqua, un clima vivibile sono diritti umani inalienabili. E risolvere questa crisi non è una questione di politica. Il nostro è un obbligo morale - anche se, certamente, difficile.
Abbiamo solo un pianeta. L'umanità deve diventare responsabile su larga scala per la distruzione della nostra casa collettiva. Proteggere il nostro futuro su questo pianeta dipende dall'evoluzione cosciente della nostra specie. Questo è il più urgente dei tempi e il più urgente dei messaggi.

Onorevoli delegati, leader del mondo, io fingo per vivere.
Ma voi no. I cittadini hanno fatto sentire la loro voce domenica scorsa in tutto il mondo e l'impeto non si fermerà. E ora è il vostro turno, il tempo per rispondere alla grande sfida della nostra esistenza su questo pianeta è adesso.

Vi prego di affrontare il problema con coraggio ed onestà.

Grazie.


Fonte di ispirazione (e blog consigliato per approfondire) 

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